Benedetto XVI in diverse occasioni ha fatto una proposta originale e interessante agli agnostici e agli atei: vivere come se Dio esistesse.
Sapendo che la crisi della fede ha rotto l’antico patto che in occidente univa religione e società, fede e ragione, vita e spiritualità, e conoscendo le drammatiche conseguenze di quel divorzio, ha prospettato una possibile cura nello sforzo, personale e collettivo, di considerare vera la centralità divina.
In attesa che si riscopra la verità della visione religiosa della vita e si ripristini un’autentica e armoniosa convinzione, per non abbandonarsi al nichilismo e al radicale relativismo può essere giusto surrogare temporaneamente la convinzione con un atto di volontà terapeutico: vivere come se Dio esistesse.
In fondo ai credenti è stato chiesto da tempo che ad es. nell’ambito scientifico o nel diritto vivessero etsi Deus non daretur. Perchè non dovrebbe essere possibile una reciprocità simmetrica per il bene più alto di salvare l’essere umano dal nulla?