L’ateo Onfray difende la cristianità

Onfray e cristianità
Stupisce leggere da parte del super ateo Onfray quelle parole a favore dell’argine culturale al nichilismo sempre più esplicito da parte della “cristianità”. In questi gruppi l’ateismo si associa ad anticlericalismo, a sbeffeggiamento della religione “abramitica”, ad anticristianesimo, a sbattezzo, al dileggio calunnioso per la chiesa “criminale”, a un egualitarismo relativistico delle religioni, ad esultanza per l’aumento della secolarizzazione. Insomma un ateismo miope. Una voce in più per dire che dopo Dio muore l’uomo. Lui forse non ci vede un nesso causale, io sì.

È un’intervista in occasione dell’uscita del suo ultimo libro “Le fétiche & la marchandise: Capitalisme & réification”

Da Il Foglio:
“Con “Le fétiche et la marchandise” il filosofo-ateologo più famoso di Francia muove una critica feroce alla sinistra che ha accolto “la cultura wokista americana, un’ideologia chiavi in mano”. E Papa Francesco? “Un ingranaggio della macchina” Ciò che prima faceva il veterinario, ora lo fa il medico con gli esseri umani: selezionare razze, abortire i prodotti scadenti, selezionare ovuli e spermatozoi, creare banche del seme, raccogliere lo sperma dei maschi, inseminare le femmine, affittare gli uteri, portare avanti le gravidanze surrogate e vendere la prole, medicalizzare il prodotto per tutta la vita, eutanasia degli improduttivi, dei vecchi, dei malati e dei disabili, invio della carcassa al macello e poi al crematorio, riciclare i morti, decomposti dai funghi per produrre compost utilizzato per il giardinaggio, ma che senza dubbio verrà presto utilizzato per l’agricoltura – sarebbe così eco-responsabile!”. La tocca piano Michel Onfray nel suo nuovo libro, “Le fétiche et la marchandise”, in uscita questa settimana in Francia.”

Da Amazon: “Nel suo nuovo libro, Michel Onfray denuncia la mercificazione dei corpi e delle menti come una nuova forma di totalitarismo. L’autore si basa sulle previsioni di George Orwell e Aldous Huxley nei loro due libri più famosi, 1984 e Brave New World, due romanzi di anticipazione di cui dimostra tutta l’attualità alla luce degli eccessi delle nostre società contemporanee. La molteplicità delle antiche civiltà che hanno segnato la storia dell’umanità è stata sostituita dal desiderio di stabilire un unico modello monolitico: “Ciò che si sta preparando”, scrive, “non è la variegatura di civiltà scintillanti, ma il blocco grigio di un mondo totalizzante e quindi totalitario. L’orizzonte insuperabile ora sembra essere lo stato totale, il governo planetario, l’Impero universale. Un mondo in cui, aggiunge l’autore, “tutto si rivelerà una merce, dove tutto sarà affittato, venduto, comprato, gettato via, corpi, cuori, anime, carne, comportamenti, desideri, piaceri, dipendenze, volontà. Il transumanesimo sta lavorando a questo progetto sulla costa occidentale degli Stati Uniti, ed è in questo luogo del mondo che il mondo diventerà uno. Huxley e Orwell sembrano aver dato la tabella di marcia”. Michel Onfray va oltre la sola visione teorica della nuova barbarie che sta arrivando basandosi su esempi concreti e tanto più sorprendente che sono deliberatamente ignorati dai media come argomento tabù. Per lui, “questo disumanesimo veterinario promosso dal capitalismo”, soprattutto in termini di eugenetica, è già all’opera. Lo svolgimento di questo libro, il cui piano è allegato, è sufficientemente dettagliato per illustrare ciò che il filosofo presenta come le diverse e simultanee fasi della fine dell’umanesimo a favore di una delibera decostruzione dell’uomo.”

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