Rivendico la favolosità di Dio. Sì, Dio è una favola. Per grandi, per bambini, per tutti. È la favola della vita, quella superinclusiva. Non solo nel senso che include tutti ma che è incluso in tutto. Non c’è pezzo di vita che non ne abbia il sapore, l’avvertimento, il pizzicorino. Arte, scienza, etica, sport, cibo, spasso, sentimenti e filosofia, natura e cultura, ozio e lavoro, dramma e commedia, morte e vita, e naturalmente religione. Tutto sa di Dio. Chi ha buon palato lo riconosce. Tutto è in Lui, come potrebbe non sapere di Lui?
Chi va al cinema ama le favole, chi guarda la tv ama le favole, chi frequenta i social ama tantissimo le favole. Senza favole non si vive. “Fabula” è parola, racconto, narrazione, verbo. Il mondo è libro. Ricco di simboli, di storie, di avventure da interpretare e vivere. Dio disse… ed è favola. E il Verbo si fece carne… e fu una grandiosa favola. Anche il grido sulla croce, anche il silenzio nella tomba, anche il soffio del risorto sono “fabule” che si diffondono e contagiano il mondo, degne di conoscenza, belle per tutti.
La diatriba che contrappone favola e verità è essa stessa una “fabula”, ma insipida ed errata. Esiste forse la teoria scientifica definitiva? Le teorie si superano, si accavallano, si cancellano, si approfondiscono. Nessuna ha il monopolio, ciascuna è vera in parte e incompleta in altre. Che presunzione hanno le scienze di essere la verità assoluta? State buone, a cuccia, siate umili e ascoltate le altre favole della vita. E le filosofie? C’è forse quella definitiva? O si accavallano anche loro cercando a tentoni? E le arti, hanno catturato la bellezza finale? Neanche loro, sono anch’esse in viaggio. E le religioni? Tante quante gli uomini credenti… Sono sempre in itinere, in viaggio verso il vero e il bello. Chi più chi meno vicina alla meta.
Tutto è favola perchè Dio, il grande narratore, è favoloso. Orsù quindi, non facciamoci ingabbiare da preconcetti superstiziosi, da fanatici disincanti, da storie di aridità e morte. Il male c’è perchè difetta di bene, che è primario, così per il brutto e il falso che sono difetti di un perfetto, intuito o esperito. Il positivo è sempre all’origine. L’essere è prima. Lasciamoci quindi trasportare dalla creatività di una vita favolosa. Lottiamo perchè il primo non diventi ultimo, ma l’ultimo diventi primo. Perchè la pietra scartata sia testata d’angolo. Perchè il Dio favoloso e il bel viaggio della vita tornino a risplendere negli animi. Buon viaggio anche a voi.