L’ateismo coerente, che non distoglie lo sguardo con consolazioni illusorie dalle implicazioni della negazione di un Dio creatore e redentore, vede l’ombra del destino cosmico proiettarsi sul presente. Il Sole nero del Nulla che attende ogni forma assunta dal divenire proietta la sua cupa luce su ogni forma e le svuota di senso e valore.
La regola è semplice: la meta influenza il viaggio. Il destino ispira il senso. La fine del divenire determina il fine dell’agire. E anche la conclusione è semplice: purtroppo il nulla annulla.
Se la svalutazione non avviene è grazie a una superstite fiducia di fondo ateisticamente infondata e pertanto irrazionale. La migliore prova di Dio è un ateo che ama, agisce, progetta, spera, figlia, vive.