Sulla via della coerenza che esplicita le conseguenze della negazione, l’ateismo è una tappa, non la meta. Un vero e austero nichilismo, che insieme a Dio sbriciola l’io, individuale e sociale, è il vero ricavo della negazione religiosa; ed è la paura per quello spettro a fermare il passo del negatore nel limbo rassicurante dell’ateismo.