Contraddizioni letali

Da X è possibile raggiungere l’Infinito? NO, è la risposta giusta. E dall’Infinito si può raggiungere, o risalire, a X? Se si risponde Sì ci si trova in contraddizione con la prima risposta. Un No e un Sì. Come dire che A è B. Assurdo.

L’ateo che vuole essere logicamente coerente non può che stabilire che tutto ciò che esiste deve esserci da sempre. Non c’è stata creazione perchè nessun essere divino e trascendente esiste, e non può derivare tutto dal Nulla perchè il Nulla è completamente “sterile”. Quindi deve esserci un Passato infinito. Possiamo noi esaurire questo infinito, arrivando alla sua “sorgente”? No, è la risposta. Ed è davvero possibile che il nostro presente, momento X, derivi dall’infinito? Se si risponde Sì, si è nella netta contraddizione evidenziata dal disegno e da quanto detto sopra.

La posizione del Passato Infinito, comunque si risponda, conduce a contraddizioni insuperabili. Rispondendo Si e No si vede chiaramente la contraddizione. Ma anche se si rispondesse due volte No o due Sì, si è sempre in contraddizione. Nel primo caso (2 No) significa che da una parte l’Infinito non è raggiungibile (posizione corretta) e nell’altro caso, rispondendo in maniera simmetrica a prima, ci si contraddice con il fatto che il momento X esiste, è stato raggiunto, cioè dal passato si è arrivati a X, il nostro presente. Dire No quindi contraddice con il fatto che invece X (Noi oggi, qui e ora) è stato raggiunto.

Ma anche se si rispondono due Sì si cade in contraddizione. Dire che dall’Infinito si può raggiungere X per dare spiegazione al fatto che noi esistiamo, conduce poi alla contraddizione davvero illogica di affermare che da X si possa raggiungere l’Infinito.

L’unico modo per risolvere questa selva di contraddizioni è affermare che Il Passato Infinito non esiste, che c’è stato un inizio del Tempo. A causa di cosa? Del Nulla. Risposta nulla. Deve esserci un iniziatore che a sua volta non sia interno al Tempo, altrimenti si porrebbe anche per lui il problema del suo inizio (da parte di chi? di un altro Iniziatore 1, poi un In. 2 ecc?). Se chiamiamo Dio (tutto da decidere chi sia) questi deve essere fuori, trascendente la catena temporale. Non lui dentro il tempo ma il Tempo in lui.

Non tanto un Dio che crea/fabbrica in senso orizzontale il mondo, ma anche in senso verticale, facendo esistere ogni istante del mondo. Quindi un Dio presente in ogni istante con tutto se stesso. Il mondo, e noi in esso, riceve adesso, in questo istante, il suo essere. esistere: ex sistere, stare fuori. Ma fuori da dove? Dal nulla, grazie a chi ha l’essere nella sua essenza.
“”Esistenza” significa etimologicamente stare da, perché deriva dal composto latino ēx + sistentia, che vuol dire avere l’essere da un altro, esterno a sé. L’esistenza infatti non ha l’essere in proprio, ma esiste solo in quanto è subordinata ad un essere superiore” (Wikipedia)

Il mondo è in Dio, non viceversa. Qualcosa di eterno esiste, c’è. Dobbiamo arrenderci a questa vertigine per il pensiero. C’è qualcosa da sempre, eterno. O Dio o il mondo. Perchè non il mondo è da sempre? Per quello detto sopra. Se fosse da sempre non sarebbe arrivato il momento presente. Solo un Dio eterno e trascendente che dà l’essere al mondo in ogni istante, iniziandolo il tempo e ogni attimo di presente in presente, è la risposta alla nostra esistenza.

#zambellistheory

(Fb 15-12-2015)

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